Tra i molti vantaggi che l’ingente quantità di fondi europei del c.d. Recovery Plan darà all’Italia, segnaliamo quelli dedicati alla logistica sostenibile. Dalle anticipazioni che risultano, circa 4 miliardi di euro saranno infatti rivolti all’intermodalità, incoraggiando dunque il necessario passaggio da gomma a ferro, e a rendere più efficienti i porti italiani da un punto di vista energetico.
I porti di Genova e Trieste dovrebbero vedere i loro collegamenti migliorati e i corridoi ferroviari del nord Italia verranno finalmente potenziati come meritano per essere davvero competitivi con il resto del continente.
Le flotte “pulite” di veicoli di trasporto dovrebbero pure ricevere sostegno e lo stesso vale per il fondamentale capitolo della digitalizzazione della logistica, del traffico e delle pratiche doganali.
Per il resto, già fa notizia l’aspirazione alla messa in sicurezza della rete infrastrutturale, di strade e autostrade, che è il punto di partenza necessario a breve termine. L’Italia ha un disperato bisogno di questi fondi e di progetti a lungo termine che finora si sono visti solo a parole. Il comparto si augura presto un passaggio ai fatti e dettagli concreti.
Per quanto ci riguarda, con il progetto Optimist siamo già in prima linea a sostenere la transizione della logistica verso forme di intermodalità e sostenibilità. Con coperture dedicate per chi punta su fluviale o ferroviario/intermodale, il progetto Optimist protegge le aziende dai rischi del trasporto e dell’inquinamento con condizioni e polizze dedicate che abbiamo avuto modo di presentare alla filiera fluviomarittima italiana e alle associazioni di logistica sostenibile nel corso di due webinari.