Cattura

Una fotografia delle nostre inquietudini

E’ stato recentemente pubblicato il “barometro 2019 dei rischi”, rapporto annuale realizzato da Allianz che identifica i rischi maggiormente percepiti dalle aziende nella loro attività. La classifica dei primi dieci è quest’anno la seguente:

  1. Interruzione d’attività
  2. Minacce informatiche
  3. Catastrofi naturali
  4. Cambiamenti legislativi e di regolamentazione
  5. Sviluppi nei mercati
  6. Incendio ed esplosione
  7. Nuove tecnologie
  8. Cambiamenti climatici
  9. Danno reputazionale e valore del marchio
  10. Mancanza di personale specializzato

Quanto sopra è a nostro avviso una fotografia molto eloquente dell’inquieto mondo contemporaneo e include molti aspetti di novità rispetto ai decenni scorsi, dove mai -ad esempio- si sarebbe parlato di rischi reputazionali, minacce informatiche o cambiamenti climatici. Il rapporto di Allianz analizza in profondità questi rischi e le ragioni alla base di essi, oltre che i diversi impatti che questi hanno su alcuni settori economici e paesi.

L’interruzione d’attività, infelice prima classificata, dimostra come un guasto tecnico/informatico, un richiamo di prodotto, il terrorismo, un danno ambientale o il malcontento sociale possono avere un effetto devastante sulla continuità di un’impresa. A titolo di esempio il rapporto cita il miliardo di euro bruciato nelle sole prime quattro settimane di rivolte che hanno paralizzato la Francia di recente, ma anche le minacce informatiche e le catastrofi naturali (che compaiono subito in classifica come rischi a sé stanti) possono mettere un’azienda in ginocchio. Un leit-motiv di tutto il rapporto sono poi le minacce che le nuove tecnologie ormai onnipresenti costituiscono: a causa della nostra dipendenza da esse, non solo un attacco hacker ma anche un guasto tecnico o un errore umano possono mettere a repentaglio diverse attività quotidiane. Questi rischi sono controbilanciati solo in parte dalle opportunità che le tecnologie offrono nel mitigarli (nuovi modelli predittivi, strumenti di analisi e intervento sempre più raffinati…).

Un altro elemento rappresentativo del nostro tempo è dato dal rischio di cambiamenti legislativi e di regolamentazione, anch’esso molto sentito: l’incertezza o le complicazioni create ad esempio dalla Brexit, da politiche commerciali restrittive o da nuove legislazioni (per esempio in campo informatico, come il GDPR, o ambientale) non contribuiscono a instillare fiducia e ottimismo negli operatori. Allo stesso modo, l’attenzione suscitata dai rischi reputazionali conferma la fragilità dei marchi e delle strategie di posizionamento nel mondo interconnesso, “social” e dunque iper-esposto di oggi. Non potevano poi non comparire i rischi legati alle catastrofi naturali, cui sono intimamente legati i cambiamenti climatici; anche se può stupire che nella percezione delle imprese vengano solo dopo rischi apparentemente virtuali come quelli informatici, negli ultimi mesi uragani, tifoni, inondazioni, incendi e terremoti hanno infatti creato enormi danni.

Particolarmente interessante, in conclusione, la suddivisione dei rischi per nazione: in Italia ad esempio siamo in linea con i primi tre rischi della media globale, mentre ad esempio nel Regno Unito e in Australia i cambiamenti legislativi e di regolamentazione sono prevalenti rispetto ad altri. Catastrofi naturali o cambiamenti climatici compaiono sul podio invece per Canada, Stati Uniti, Italia e Cina.

Il settore assicurativo è chiaramente in prima linea e sta vivendo profonde trasformazioni per adattarsi al nuovo contesto e fornire adeguate protezioni per questi scenari. L’introduzione delle polizze cyber, ad esempio, è stata un’innovazione molto apprezzata dalle aziende per tutelarsi da una minaccia che solo teoricamente è virtuale. Sarà interessante capire come gli assicuratori sapranno cogliere le sfida già attuali della blockchain, della guida autonoma, dell’internet delle cose e dell’evoluzione dei rischi catastrofali, tutti aspetti che regolarmente dibattiamo su queste pagine: è importante seguire l’attualità e non farsi cogliere impreparati.

Il rapporto integrale è visibile qui ed è davvero ricco di spunti: https://www.agcs.allianz.com/insights/white-papers-and-case-studies/allianz-risk-barometer-2019/